COVID19, SEPARAZIONI, FIGLI E DIRITTO DI VISITA. ECCO I PRIMI ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI.

Ago 31, 2020 | Separazioni

Il 17 aprile scorso, in pieno lockdown, avevamo pubblicato un articolo riguardo alla possibilità di pretendere di far visita ai propri figli, in caso di genitori non collocatari, durante il “Covid”.

In tale sede ci eravamo espressi in maniera negativa, ritenendo più importante il diritto alla salute e le restrizioni previste dai vari DPCM emessi in quel periodo, pur invitando i genitori ad usare il buon senso nell’ottica di favorire i contatti con entrambi i genitori, in applicazione del principio di bigenitorialità.

Tale parere aveva ricevuto anche qualche critica, stante effettivamente la presenza di alcune istruzioni non propriamente trasparenti trovate sul sito del Ministero dell’Interno, alla voce FAQ.

Oggi possiamo approfondire ulteriormente l’argomento, stante la pubblicazione delle prime decisioni dei Tribunali.

Merita in questo caso una menzione quanto stabilito dal Tribunale di Vasto, in data 2 aprile 2020, che sostanzialmente aderisce alla nostra ricostruzione giuridica, ponendosi in maniera negativa rispetto alle visite ai figli che dimorino in Comuni diversi da quelli del genitore.

Ecco il passaggio importante: “gli incontri dei minori con genitori dimoranti in Comune diverso da quello di residenza dei minori stessi non realizzano affatto le condizioni di sicurezza e prudenza di cui al DPCM 9 marzo 2020 ed all’ancor più restrittivo DPCM 11 marzo 2020, così pure al DPCM 20 marzo 2020 e, da ultimo, al DPCM del 22 marzo 2020. Poiché il diritto-dovere dei genitori e dei figli minori di incontrarsi, nell’attuale momento emergenziale, è recessivo sia rispetto alle limitazioni alla circolazione delle persone, legalmente stabilite per ragioni sanitarie, ai sensi dell’art 16 Cost., sia rispetto al diritto alla salute, sancito dall’art. 32 Cost., deve essere rigettata l’istanza di un genitore non convivente di incontrare il figlio, dovendo essere garantiti al genitore colloqui telefonici riservati in videochiamata”.

La decisione sopra citata, in sostanza, sposa appieno quanto da noi anticipato alcuni mesi fa, ritenendo il diritto alla salute in particolare di rango superiore rispetto a quello di visita ai figli, nell’ottica di salvaguardare temporaneamente la collettività rispetto ai rischi di diffusione del virus.

Sperando che la situazione non peggiori nuovamente e che non vengano ripristinate quelle difficili nonché dolorose limitazioni, continueremo a monitorare le decisioni dei Tribunali ed a tenervi aggiornati su eventuali novità.

Come sempre rimaniamo a Vostra disposizione per ogni dubbio o chiarimento.