Anche per questa settimana il nostro contributo rimane in tema autostradale, argomento caldo:
- sia per le ormai tristemente note gravi problematiche sulle autostrade liguri;
- sia per il periodo estivo, foriero di temperature che stanno via via salendo;
- sia soprattutto in quanto proprio ora inizia la fase da “bollino nero”, con i primi weekend di fuoco alle porte, dal punto di vista della viabilità.
Se già normalmente tali periodi coincidevano con un’intensa dose di traffico e code kilometriche, c’è da aspettarsi che quest’anno tutto ciò sarà ulteriormente amplificato, soprattutto nella nostra regione.
La piccola disavventura di un amico, concomitante con una recentissima Sentenza della Corte di Cassazione pubblicata giusto poco più di un mese fa, mi dà il là per qualche avvertimento importante, al fine di evitare spiacevolissime conseguenze.
Parliamo oggi, infatti, di Codice della Strada, ed in particolare dell’inversione di marcia in autostrada.
La domanda che andiamo a porci ad oggetto di questo articolo, in particolare, è dove effettivamente inizia il tratto autostradale, al fine di applicare o meno (con importanti conseguenze sul piano sanzionatorio) la relativa normativa codicistica.
Forse l’argomento potrà sembrare troppo “di nicchia”, ma in questo periodo di uscite e rientri forzati in autostrada stiamo assistendo a fenomeni di ogni tipo, e certe zone si stanno trasformando in vere e proprie giungle, dove può succedere di tutto.
Soprattutto quando certe deviazioni o chiusure di caselli vengono segnalati troppo tardi, quando magari abbiamo già imboccato un viadotto, o ci accingiamo ad entrare in autostrada, o abbiamo appena preso il biglietto al casello.
In questi casi l’avviso tardivo o il ritrovarsi l’ennesimo blocco del traffico, dopo ore al caldo in coda, potrebbe suggerire ad alcuni di invertire la rotta e ritornare sulla strada statale, oppure di non uscire al casello e, sempre con qualche manovra vietata, fare un’inversione e tornare in autostrada.
Ma ciò è consentito? E soprattutto, quali sono le conseguenze?
La risposta al primo quesito è, ovviamente, no.
L’inversione di marcia in autostrada è severamente punita dal codice della strada, ed in particolare dall’art. 176.
Le conseguenze per chi viola detta norma sono molto pesanti:
- Sanzione da Euro 2.050,00 a 8.202,00;
- fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi;
- revoca della patente.
In particolare la revoca della patente significa che bisognerà ridare l’esame, solo però dopo che saranno trascorsi 2 anni dalla violazione!
Un vero disastro.
Ebbene, come sopra detto, l’applicazione di questa norma è stata oggetto di una recentissima Sentenza: in particolare ci si è chiesti se le zone adiacenti i caselli autostradali siano già da considerarsi “autostrada” (con applicazione del pesantissimo art. 176 C.d.S.) oppure no.
La risposta della Cassazione è stata molto chiara: “il divieto di inversione di marcia … non riguarda solo le manovre compiute sulle carreggiate, sulle rampe e sugli svincoli delle strade ma anche quelle effettuate all’altezza dei varchi, zone queste ultime nelle quali sono da ricomprendere le aree immediatamente circostanti i caselli autostradali, poiché le manovre di inversione provocherebbero grave turbamento alla circolazione in una zona utilizzata esclusivamente per l’uscita e l’entrata in autostrada, essendo inaspettata la presenza di veicoli che non mantengono un assetto di marcia conforme a quello ivi previsto”.
Pertanto, alla luce di quanto appena detto, dovete prestare MOLTISSIMA attenzione, prima di effettuare qualche manovra non consentita, anche se magari vi trovate fermi in coda e non vi sembra di danneggiare nessuno.
Potreste pentirvene per lunghissimo tempo!
Per ogni ulteriore chiarimento non siamo sempre qui per voi, nel frattempo augurandovi, se avrete la fortuna di farle, BUONE VACANZE!