La recentissima visita di un mio amico-cliente mi fornisce l’occasione per parlarvi nuovamente di responsabilità civile, in particolare del comportamento da tenere in caso di sinistro stradale.
Partiamo dal caso concreto: Mario si trova alla guida della sua vettura, in coda all’uscita dell’autostrada.
Ad un certo punto un camion, che stava percorrendo la corsia alla sinistra di Mario, decide di cambiare corsia e si sposta sulla destra.
Non si avvede, però, della vettura di Mario, nonostante quest’ultimo stesse suonando il clacson al fine di attirare l’attenzione sul distratto automobilista.
Avviene, quindi, l’impatto, con relativo danno alla vettura di Mario.
Mario scende dall’auto, e così fa l’altro automobilista, che chiameremo Gianni: quest’ultimo ammette di essersi distratto e di aver colpito la macchina di Mario.
La situazione del traffico è un po’ caotica, così i due decidono di spostare la macchina rispetto alla posizione originaria.
Dopo pochi istanti arriva una pattuglia della Polizia Stradale, che prende le dichiarazioni di entrambi gli automobilisti, ma Mario non ascolta le dichiarazioni di Gianni.
Mario inoltra la propria denuncia all’assicurazione, ma dopo poche settimane arriva la doccia fredda: Gianni ha dichiarato che il sinistro è stata colpa di Mario, ed ha allegato anche la testimonianza di un soggetto, che in realtà non esisteva!
Viene richiesto, a quel punto, il verbale della pattuglia intervenuta, ma essendo i veicoli stati spostati, non si trova nulla di più che le dichiarazioni dei soggetti coinvolti, del tutto discordanti tra loro.
Con l’aiuto del proprio legale Mario riesce, quantomeno, a limitare i danni ed ottenere il 50% del risarcimento a lui spettante, cavandosela con un concorso di colpa.
Ma comunque ora dovrà sostenere un esborso per rimettere a posto la macchina, quando in realtà aveva perfettamente ragione ed avrebbe dovuto spendere zero.
Ciò a causa della scarsa buona fede di Gianni, sicuro, ma Mario avrebbe potuto e dovuto essere più accorto:
- non spostando i mezzi dalla posizione originaria al momento dell’impatto: tale posizione avrebbe potuto essere certificata da parte della pattuglia, dando ragione a Mario;
- facendo, quantomeno, alcune foto alle vetture, prima di spostarle;
- cercando qualche testimone tra le persone in coda, che potesse rilasciare una dichiarazione immediata agli agenti intervenuti (molto più credibile rispetto ad una testimonianza prodotta successivamente);
- controllando quantomeno le dichiarazioni avversarie, di modo da poterle contestare subito.
Con tali accorgimenti probabilmente Mario non avrebbe dovuto sborsare alcunché.
Una lezione che ha imparato sulla sua pelle (o per meglio dire, sulle sue tasche), e che sicuramente non dimenticherà per il futuro.
Pertanto siate sempre scrupolosi in caso di sinistro, non lasciate nulla al caso e munitevi di una prova della vostra incolpevolezza: non si sa mai che gli altri provino a fare i furbi con voi.
Per ogni dubbio o informazione su casi analoghi noi rimaniamo a vostra disposizione, ricordandovi sempre che prevenire è meglio che curare.