Una recentissima Sentenza del 20 aprile 2020 richiama un tema molto attuale per noi genovesi.
È, infatti, diverso tempo che le strade cittadine vengono occupate da felici famigliole di… cinghiali, che scorrazzano liberi nei nostri quartieri, con tanto di cuccioli al seguito.
Se in un primo periodo la cosa si era limitata ad apparizioni sporadiche nel letto dei fiumi (un bel gruppetto ha messo su casa ormai da anni nel letto del Bisagno, all’altezza dello stadio Luigi Ferraris), con tanto di simpatiche foto circolate in rete, ora la questione si sta facendo ben più seria, con questi veri e propri branchi che circolano indisturbati nelle vie cittadine, in prossimità del centro cittadino.
Tale presenza è stata e potrebbe essere foriera di problemi, anche per il traffico cittadino nonché per eventuali danni che potrebbero venir cagionati.
In tali casi, però, chi paga?
Coloro i quali si son trovati a dover fronteggiare questo tipo di problemi hanno purtroppo dovuto constatare un’amara realtà: ogni ente, infatti, cerca di scaricare la responsabilità sull’altro.
Il risultato di questi continui palleggiamenti è che il cittadino, alla fine, è costretto ad aspettare mesi o anni per ottenere quanto gli spetta di diritto.
La Corte di Cassazione, con la Sentenza pubblicata pochissimi mesi fa, chiarisce finalmente la questione.
In particolare la Suprema Corte è stata chiara e tranciante nello stabilire che, stante il fatto che:
- la fauna selvatica è stata dichiarata patrimonio indisponibile dello Stato;
- le relative funzioni normative ed amministrative sono state assegnate, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, alle Regioni;
sarà a queste ultime che si dovrà sempre far riferimento per ogni richiesta risarcitoria.
Ciò anche qualora il sinistro dovesse avvenire sulle strade pubbliche: la Cassazione ha infatti chiarito che il soggetto responsabile è sempre colui che è titolare delle funzioni di controllo e gestione della fauna selvatica.
Né la Regione potrà cercare di liberarsi sulla base di eventuali deleghe dei propri compiti a Province e/o Comuni: la citata Sentenza, infatti, è molto chiara nello stabilire che la Regione, in quanto titolare di tali poteri, sarà comunque obbligata a risarcire anche in presenza di dette deleghe, salvo poi eventualmente rivalersi sui propri delegati.
Una statuizione molto importante, che chiarisce in maniera molto esaustiva una questione in cui, al contrario, spesso si finiva col finire “rimbalzati” da un ente ad un altro, nella speranza di trovare giustizia.
Sperando ovviamente di non doversi mai trovare implicati in situazioni del genere: è giusto, però, in ogni caso essere informati e sapere a chi rivolgersi.
Noi, come sempre, rimaniamo a disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti.