Nell’articolo di oggi andiamo ad approfondire un tema molto attuale, ossia quello della Posta Elettronica Certificata (PEC).
La PEC è un mezzo di comunicazione informatico, un po’ come inviare un’email, con importanti differenze dal punto di vista legale, in quanto permette:
- di stabilire con certezza l’identità di mittente e destinatario;
- di ottenere la prova della ricezione dell’email (un po’ come la ricevuta di ritorno di una raccomandata).
Effettivamente la PEC dal punto di vista dell’efficacia giuridica può essere equiparata ad una raccomandata A/R, con due principali differenze:
- maggiore velocità di invio e ricezione (quasi in tempo reale nella maggior parte dei casi);
- costi azzerati (basta un clic per inviarla).
Le recenti riforme hanno introdotto l’obbligo per la maggior parte dei professionisti nonché delle società ed imprese individuali di munirsi di una PEC valida.
Ciò significa che ciascuno di tali soggetti dovrà:
- attivarsi una PEC;
- mantenerla attiva.
Una volta attivata la PEC bisogna, però, tenere a mente che da lì in avanti moltissime comunicazioni, anche importanti, arriveranno sul PC e NON più tramite la vecchia posta cartacea.
In particolare moltissimi atti verranno NOTIFICATI sulla nostra PEC.
Il primo CONSIGLIO che mi sento di darvi è, quindi, di CONTROLLARE spesso e volentieri la vostra casella di Posta Elettronica Certificata: come ho già avuto modo di spiegare nei precedenti articoli, infatti, una notifica si considera perfezionata anche se non letta materialmente, e ciò vale anche per le PEC attive.
Passando al fulcro dell’argomento di oggi, spesso in questi anni mi è capitato di sentirmi dire: “Non riesco a leggere le PEC, ci sono dei file allegati ma non riesco a leggerli. È legale?”
La risposta, di norma, è SI’.
Questo in quanto gli atti notificati a mezzo PEC sono di regola muniti di un formato “speciale”, chiamato “firma digitale”, che ne attesta la provenienza e paternità, proprio come se fossero firmati a penna.
Il fatto che voi non possiate leggerli non significa che non siano leggibili, né che siano illegittimi, ma semplicemente che non state utilizzando il programma idoneo.
Per leggere le PEC, quindi, servirà scaricare ed usare il giusto software.
Uno dei più utilizzati è Dike (per scaricarlo cliccate o digitate il seguente indirizzo https://www.firma.infocert.it/installazione/), ma ce ne sono anche molti rintracciabili sul sito AG.I.D. (Agenzia per l’Italia Digitale https://www.agid.gov.it/index.php/it/piattaforme/ firma-elettronica-qualificata/software-verifica).
Tali programmi, gratuiti, devono essere installati sul Vostro PC: una volta conclusa l’installazione potrete aprire direttamente i file a voi notificati a mezzo PEC e visionarli come al solito.
Esistono, però, anche applicazioni online che permettono di ottenere lo stesso risultato, senza alcuna installazione.
È il caso del programma messo a disposizione da parte di Poste Italiane (https://postecert.poste.it/verificatore/service?type=0), oppure da parte del sito del Notariato (https://vol.ca.notariato.it/it).
Tutti i programmi permettono sia di leggere i file che di salvarli o stamparli direttamente, in maniera abbastanza facile ed intuitiva.
Stante la sempre maggior diffusione di tali strumenti digitali, è diventato ormai fondamentale saper padroneggiare questa materia, per evitare brutte sorprese.
Sperando di esservi stati d’aiuto, rimaniamo a Vostra disposizione per ulteriori approfondimenti o consigli, ricordandovi come sempre che prevenire è meglio che curare!